Antiche carte nautiche hanno ripreso a fare viaggiare con la tecnica intuitiva di Concetta De Pasquale, pittrice di bordo. "Viaggimmaginari" non solo è una mostra ma un invito a percorrere le vie del pensiero fino ai luoghi dell'anima.
Dal 28 gennaio allo 08 febbraio 2022 il nuovo spazio espositivo del Teatro Vittorio Emanuele di Messina ha ospitato la personale “Viaggimmaginari” di Concetta De Pasquale.
La mostra, presentata da Milena Romeo, è stata inaugurata con la partecipazione del Presidente Orazio Miloro, del Consigliere Giuseppe Ministeri, del Sovrintendente Gianfranco Scoglio e da Giuseppe La Motta, curatore della personale annoverata tra le iniziative del progetto “L’Opera al Centro” e composta da una trentina di carte nautiche della nuova produzione di Concetta De Pasquale.
Il Presidente Orazio Miloro introduce le opere dell’artista come carte nautiche stracciate, persino vecchie che sanno parlare.
Si tratte di carte nautiche che hanno ripreso a fare viaggiare proprio durante il lockdown, quando i divieti imposti dalla pandemia limitavano la mobilità.
Allora l’immaginazione della nostra De Pasquale ha iniziato ad attraversare il Mar Tirreno, Capo Passero, il Golfo di Napoli, Portofino, Piombino, Capo San Sebastian, Genova, Sanremo, lo Stretto di Bonifacio, l’Isola di Minorca.
Quanti percorsi nascosti dietro ogni segno e colore di una mappa portano lo sguardo, la memoria e il pensiero lungo isobate dove scivolare e trasalire, a largo di coste e scogli affioranti ...
La tecnica pittorica ‘intuitiva’ di Concetta Di Pasquale rivitalizza cartine nautiche consunte dall’abbandono, quasi fossero frammenti di vita dimenticate e poi recuperate dalla memoria ripercorsa non solo nel pensiero ma pure nei luoghi dell’anima.
Si tratta di cartine nautiche provenienti dalla Marina Militare, dal Cartografico di Genova, dall’Oceanografico del Principato di Monaco e dall’inabissamento della barca a vela “Giramondo” posteggiata per anni nel porto di Palermo.
Se ciascuna mappa contiene una storia, allora l’intervento di Concetta De Pasquale non solo fa riviverla, ma ne abbatte i confini di tempo e spazio, traghettandola dal passato al futuro con l’immaginazione.
Infatti, c’è una storia che, inabissata nel passato, ha ripreso a navigare verso il futuro.
Inizia con Sergio e Licia Albeggiani il 23 settembre 1984, quando un Carol Ketch, una barca oceanica in legno di 11 metri (36 piedi), salpava dalla Sicilia.
Era la Lisca Bianca, la barca “Giramondo” parcheggiata nel porto di Palermo, dalla quale si sono recuperate alcune delle cartine nautiche poi impreziosite dalla De Pasquale.
La Lisca Bianca fu costruita da Carlo Treviso, un maestro d’ascia di Porticello, borgo marinaro vicino Palermo.
Scriveva Sergio Albeggiani nel libro “Le Isole Lontane”:
‘Avevamo le idee abbastanza chiare circa il tipo di barca che avrebbe fatto al caso nostro: costruzione in legno a dislocamento pesante con chiglia continua e pescaggio contenuto; lunghezza fuori tutto tra i 10 e i 12 metri ed armamento velico a ketch […]
Fu così che su di un vecchio numero di «Forza 7» (mi pare del 1970) avemmo occasione di leggere un servizio sul «Tahiti ketch», progetto dell’americano John Hanna del 1924, derivato dai battelli-pilota norvegesi a vela e destinato ad essere impiegato in Pacifico.’
Il 23 settembre 1984 Lisca Bianca salpava dalla Sicilia e, traversando il Mediterraneo e lo Stretto di Gibilterra, tenne la rotta per tre anni a vele spiegate.
Dall’Atlantico al Pacifico, dalle Canarie alle Antille, dalle Galapagos alle Hawaii, dalle Maldive al Mar Rosso fino alle coste australiane.
Dopo tre anni di navigazione tra sorprese e scoperte, nuovi incontri e culture diverse la Lisca Bianca, il Giramondo di Sergio e Licia, attraccava a Porticello.
Lisca Bianca rimase ferma per oltre vent’anni, fino al 29 luglio 2016 quando riprese a navigare una volta restaurata grazie ai ragazzi dell’Istituto Penale per i Minorenni di Palermo, della Comunità di recupero Sant’Onofrio di Trabia, dello SPRAR (Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), e INAIL nell’ambito del progetto “Lisca Bianca- Navigare nell’Inclusione”, ideato dallo yacht designer Francesco Belvisi e dal sociologo e mediatore penale Elio Lo Cascio, fondatori dell’Associazione “Lisca Bianca”.
L’obiettivo consisteva nel recuperare non soltanto un sogno del passato, rappresentato dalla barca, ma i portavoce del futuro, vale a dire giovani meno fortunati, provenienti da strutture di prima accoglienza, comunità per tossicodipendenti, centri per disabili e dal carcere minorile di Palermo.
Anche quando la barca rimase ferma al porto di Palermo non smise di fare viaggiare, consegnando nuove rotte alla nostra “pittrice di bordo”, che poté iniziare a dipingere il proprio carnet in modo intuitivo.
L’artista lascia libero il processo creativo, intuendo la rotta creativa, perché intuire (dal latino intueri) significa “guardare dentro” senza tecnicismo, ma con gestualità spontanee espresse dalle sue stesse impronte ed orme lasciate sulle cartine, quasi manifestasse percorsi interiori che prendono forma in traiettorie reali.
Le tecniche usate sono olio e catrame su carta; acquarello su carta storica (in particolare porto di Messina e porto di Montecarlo), tecnica mista su carta di cotone, catrame e muffe marine su carta nautica.
Lo scenario è abitato da miti e leggende, storie vere e ricreate, antiche rotte rinnovate fra i mulinelli e le conchiglie, poggiate su lembi di terra presa e poi lasciata in un andirivieni spumeggiante sulle creste di onde in viaggio.
Non c’è viaggio che non possa iniziare, quando sia l’immaginazione a muovere i passi.
Abbiamo chiesto alla pittrice quale pensiero o sentimento possa sintetizzare il viaggiare.
Concetta De Pasquale ha risposto: 'la gioia di vivere'.
E lo sapeva bene Franco Battiato che s'ispirò alla poesia "Invitation au voyage" di Baudelaire, con la traduzione italiana dal filosofo Manlio Sgalambro, per comporre la canzone dal titolo "Invito al viaggio", inserita nell'album Fleurs 1999:
Queste parole non potevano non essere scelte per introdurre alla mostra "Viaggimmaginari" di Concetta De Pasquale.
Ti invito al viaggio In quel paese che ti somiglia tanto I soli languidi dei suoi cieli annebbiati Hanno per il mio spirito l'incanto dei tuoi occhi Quando brillano offuscati Laggiù tutto è ordine e bellezza Calma e voluttà Il mondo s'addormenta in una calda luce Di giacinto e d'oro Dormono pigramente i vascelli vagabondi Arrivati da ogni confine Per soddisfare i tuoi desideri [...]
(Franco Battiato)
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